Banche: Civ? Cmdf?
Nel 2012 sono state introdotte ma molti ancore ne conoscono solo in parte il funzionamento.
Pensate che negli ultimi 4 anni un azienda con un affidamento bancario di € 200.000,00 ha pagato mediamente € 3.000,00 l'anno di Cmdf.
Per quelle aziende invece poco attente allo sconfino oltre alla Cmdf ci sono mediamente €1.000,00 euro l'anno di Civ.
Immagino sia chiaro da quanto suesposto che un approfondimento è doveroso. Cosa sono quindi queste voci di spesa e per quale motivo vengono pagate?
La Cmdf o commissione messa a disposizione fondi e se non la conoscete pur avendo un affidamento bancario state tranquilli non si sono dimenticati di voi. La commissione messa a disposizione fondi viene prevista dal 1 comma dell’art 117 bis T.U.B. e prevede l’applicazione in misura percentuale all’intera somma messa a disposizione. La suddetta commissione viene identificata inoltre come unico onere che può essere richiesto dalla banca in relazione alla messa a disposizione dei fondi e non potranno quindi essere attribuiti ulteriori costi in relazione alla concessione dell’affidamento e suo utilizzo (spese di istruttoria, conteggio interessi ecc...).
La Civ o commissione di istruttoria veloce viene applicata nel caso di addebiti che portino ad uno sconfinamento o che venga ad essere aumentato uno sconfinamento esistente, e: • deve essere applicata in misura fissa • non deve superare il costo effettivo medio della banca per l’istruttoria ( tempo impiegato, modifica banche dati ecc....) La banca potrà esigere la commissione solo se abbia preventivamente informato e dimostrato alla clientela l’effettiva sussistenza di un costo di gestione interno che la banca ha dovuto supporto a causa dell’istruttoria.
Per chi la conosce è stata applicata mediamente al costo di 150,00€ per singolo sconfinamento.
Vi è da sottolineare che, ai fine dell’applicazione della commissione in esame, lo sconfinamento deve essere effettivo, e quindi non riguardare sconfinamenti provocati da giorni di valuta, come previsto l’art 4 comma 2 CICR n.644/20121
Ad oggi ci sono varie decisione dell’ABF pro cliente dove viene ben sottolineato come effettivamente la banca sia costretta a dimostrare le modalità di applicazione e i costi derivanti dalla stessa.
Ad esempio con la decisione n.3260/2014 l'ABF ha stabilito che la banca dovesse restituire al cliente la somma di circa 2.000 euro al cliente. Conformemente, le decisioni dell’ABF n.1377/2014, n.3170/2014 e n. 3197/2014.
Diventa sempre più importante in tempi come questi, dove i tassi medi sono i più bassi degli ultimi anni, tenere sotto controllo le ulteriori commissioni applicate per poter capire quanto si sta spendendo.
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