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La Redazione

Il ritorno dei Guns N' Roses


Axl Rose e Slash.

Due nomi e una leggenda, che ci riporta in un istante agli anni Novanta.

La leggenda, ad Imola (unica tappa italiana del Not in this lifetime tour) si è manifestata in carne ed ossa.

Dopo il divorzio artistico consumatosi a metà degli anni Novanta, la mitica band si è riunita nella formazione originaria quasi al completo (Axl e Slash, appunto, insieme al bassista Duff McKagan ed al tastierista Dizzy Reed) per uno spettacolo rock dai toni abbastanza tradizionali.

A farla da padrone, come sempre, l’inconfondibile voce di Axl che, seppur meno potente di un tempo, ha comunque imperversato con pochissime pause per tre ore di concerto, sostenuta dai virtuosismi di Slash che, con il suo cilindro calato in testa, ha incantato il pubblico.

In scaletta tutti i brani che facevano ballare, suonare e sognare i giovani di 30 anni fa.

Come nei concerti di una vita che fu, ha dato il via It’s so easy (1987, Appetite for destruction), seguita poi tra gli altri da Welcome to the jungle, Mr Brownstone, Estranged, Civil War, Sweet child o’ mine, le cover storiche di Live and let die e Knockin on heavens door.

La chiusura, come tradizione dei Guns N’ Roses, ha visto scatenarsi un pubblico fatto di ventenni e di ventenni che furono, sulle adrenaliniche note di Paradise city.

E, sì, Imola per una notte si è trasformata nella città del paradiso del Rock.


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