La più importante borsa valori cinese per il trading sul Bitcoin sospende le negoziazioni su richies
Era previsto e se ne parlava da giorni. Dopo lo stop inflitto alle ICOs sul territorio della Repubblica Popolare, la Cina ribadisce la ferma opposizione al Bitcoin informando la prima delle principali borse valori specializzate, la BTC China, che l'attività di trading sulla criptovaluta deve essere sospesa "a tempo indeterminato". Mentre solo sui suoi listini il BTC perde oltre il 35% ( e in media il 20% sulle principali borse mondiali), BTC China informa che, nonostante lo stop in vigore dal 30 settembre, tutti gli altri servizi, anche legati al Bitcoin continueranno a funzionare regolarmente. Tramite canali social, anche le borse Bitcoin concorrenti si dicono a colloquio con le autorità pur continuando, per ora, ad operare... Pechino insiste e a meno di due giorni dalle dichiarazioni di Jamie Dimon, CEO e presidente di JP Morgan, che identificavano il Bitcoin come una "truffa", lo stop alle negoziazioni in Cina rappresenta un altro durissimo colpo alla criptovaluta. Questa incredibile sequenza di eventi colpisce però tutte le criptovalute proprio nel momento in cui le stesse si presentano al mondo nella nuova veste di sottostante a strumenti derivati e, a breve, forse anche ad ETF dedicati fisici o appunto basati sui neonati Bitcoin futures. Quotazioni meno volatili e maggiori controlli alle transazioni da parte delle autorità ( anche cinesi ) renderanno il Bitcoin, in prospettiva, un sottostante migliore anche per strumenti dedicati al grande pubblico come gli ETF?