Spread sui tassi positivo, ma prospettive negative per i gestori hedge fund
Lo spread Bund-BTP ha visto un rialzo del 5% dall'inizio dell'anno a favore dell'Italia.
Il rischio Italia non è però sparito.
Il tema dell'incertezza politica e della sostenibilità del debito pubblico italiano è al centro dell'attenzione dei gestori di hedge fund.
Valutazioni negative diffuse sulle prospettive del mercato italiano alla luce del quadro politico emerso dal voto.
«Il Vecchio Continente - dice un gestore - continua ad essere un treno che viaggia a due velocità. C’è un’Europa “core”, rappresentata dai Paesi più stabili come Francia e Germania, in cui la crescita economica è stabile e il quadro politico consolidato, in grado di reggere senza problemi l’impatto dell’inevitabile graduale riduzione (in gergo tapering ndr.) del Quantitative easing della Bce. E c’è un’Europa periferica, di cui fa parte l’Italia, la cui crescita economica è invece dipendente dallo stimolo monetario della banca centrale e quindi inevitabilmente più vulnerabile».
Quali rischi comporta la fine del Quantitative easing, il rialzo dei tassi di interesse e la possibile nomina di un successore di Draghi meno comprensivo verso i Paesi “cicala” come il papabile numero uno della Bundesbank Jens Weidmann? Secondo il gestore il problema riguarda principalmente la crescita economica. «Senza crescita - si legge nero su bianco nelle slide della presentazione fatta al forum - il debito italiano non sarà sostenibile a lungo».
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