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Comunicato Stampa Organizzazione

Chi detta l’agenda digitale?


È arrivato in Italia dopo esperienze ultradecennali negli Stati Uniti, ad Apple con Steve Jobs e ad Amazon con Jeff Bezos (Senior. Icepresident international). Diego Piacentini, da settembre 2016 a settembre 2018, è commissario straordinario per l’Agenda digitale. Chiamato dal governo Renzi, ha lavorato a capo di un team di 29 giovani. Identità digitale, anagrafe nazionale digitale e pagamenti online alla pubblica amministrazione i progetti principali. Digitalizzare significa semplificare, dare servizi capillari, velocizzare. Digitalizzare con efficienza ha un valore tra lo 0,5 e l’1% del PIL. Open source, open data, processi innovativi per far interagire cittadini e pubblica amministrazione anche in Italia devono essere un passaggio concreto e conveniente.

C’è chi gli ha chiesto chi gliel’ha fatto fare. Dalla West Coast americana a Roma, per digitalizzare la burocrazia italiana. Diego Piacentini, 58 anni, milanese, laureato alla Bocconi, ha reclutato 29 giovani nel suo staff. Da data scientist a designer. Scremati a 150 da 3000 candidature. “In America a 58 anni ero uno dei più vecchi, a Roma sono uno dei più giovani alle riunioni” ha scherzato. Il piano triennale per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione prevede l’anagrafe unica nazionale degli ottomila comuni italiani, l’identità digitale dei cittadini, per dialogare con gli enti pubblici con un unico username e un’unica password, ma anche piattaforme di pagamento digitale. Pagare una multa con l’home banking deve essere facile come fare un acquisto su un sito di e-commerce. “Ho trovato tante amministrazioni che avevano firmato convenzioni per la digitalizzazione, ma non l’avevano applicata” ha spiegato Piacentini. Tipica idiosincrasia italiana: ci sono le norme, ma non gli strumenti pratici. Anche la fatturazione elettronica per Piacentini non deve essere un progetto a termine, ma adeguarsi alla tecnologia che cambia continuamente. Agenzia delle Entrate e INPS hanno già aderito a molte tecnologie digitali abilitanti. “Plaudo alla nuova normativa europea sulla privacy, iL Gdpr” ha detto ancora Piacentini, che ha concluso spiegando come ad oggi sia stato fatto il lavoro idraulico, di infrastrutturazione, quello meno visibile, ma sul quale si dovrà continuare nei prossimi anni.


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