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Alberto Nischi

Il conto corrente in “rosso” è evitabile


Negli ultimi decenni la paura di chiudere il mese con il conto corrente in rosso è cresciuta sempre più.

La motivazione è molto semplice l’Istituto blocca l’ordinaria operatività del conto stesso, quindi niente prelievi, pagamenti e bonifici. Inoltre avere il conto in rosso significa pagare interessi di mora.

Se il correntista inadempiente persiste nel tempo a non sanare l’esposizione debitoria l’Istituto si attiverà per ottenere forzatamente quanto a tutti gli effetti gli spetta. Partendo dalla classica chiamata, proseguendo con la segnalazione in Centrale dei Rischi, continuando revocando gli strumenti di pagamento concessi (bancomat, carte di credito, assegni) sino ad arrivare alle vie legali.

Per evitare tutto questo si può concordare un fido con l’Istituto, cioè la possibilità di avere altre risorse nel momento in cui la disponibilità su proprio conto sia esaurita.

Per il fido occorre stipulare un contratto accessorio, con un costo accessorio, rispetto a quello dell’apertura del conto corrente ordinario.

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