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Emanuele L. Basso Ricci

SSGA lancia il primo ETF sul mercato domestico a recepire i profondi cambiamenti avvenuti nell’index


MSCI, S&P e FTSE Russell rinnovano gli schemi di classificazione alla base dei loro indici, SPDR ETF traccia il nuovo Communication Services sector

Ci siamo. A fine settembre le modifiche apportate da MSCI e S&P Dow Jones al sistema di classificazione dei quali sono co-founders, i noti GICS, saranno effettive. Nel mese di aprile, S&P Dow Jones ha provveduto al lancio della gamma dedicata al nuovo settore dei Communication Services, le cui componenti sono ormai definite (per osservare l’implementazione dei nuovi metodi di classificazione sarà invece necessario attendere la fine del mese di settembre e per il recepimento da parte degli indici preesistenti fino a novembre per la gamma MSCI). S&P Communication Services Select Sector Daily Capped 25/20 TRN è uno dei primi indici a focalizzare l’investimento sul nuovo settore ed è il sottostante prescelto da State Street Global Advisors per il nuovo SPDR S&P U.S. Communication Services Select Sector UCITS ETF. L’opzione di creare strumenti ad hoc è solo una delle possibilità adottabili ed altri issuers hanno preferito muoversi con largo anticipo per adeguare piuttosto i fondi preesistenti (come nel caso di Vanguard). Lo strumento targato SPDR conquista però il primato di primo ETF sul mercato domestico ad investire secondo i criteri dei nuovi GICS, nella fattispecie in un insieme di aziende prima appartenenti ai settori di IT, Consumer Discretionary e Telecom Services (ricomprese nell’indice S&P 500, in questo caso), e fornisce anche un utile esempio per quanto riguarda le ponderazioni secondo le quali l’investimento include titoli prima appartenenti ad altri settori. La scelta di SSGA, in questo caso, è ricaduta su un indice con ponderazione classica a capitalizzazione di mercato ma con cap al 25% - 20%(il limite del 25% si riferisce alla più grande esposizione in portafoglio mentre quello del 20% alla seconda maggiore componente).Nel caso i cap siano violati l’indice ribilancia alla chiusura del giorno successivo riducendo immediatamente l’esposizione e preservando la diversificazione. L’ETF rendere possibile l’investimento in alcune FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google), nelle tradizionali aziende ereditate dal settore Telecom Services (nomenclatura ormai abbandonata) ossia Verizon e AT&T e in aziende in origine parte integrante del Consumer Discretionary ossia attive in campo media e entertainment, come Comcast e Netflix o Disney. L’indice è ribilanciato ogni tre mesi, ma capped con cadenza daily, consta attualmente di 26 componenti e investe il 76% del portafoglio nei top 10 holdings. I maggiori investimenti sono ripartiti nei seguenti titoli: Alphabet Inc 23.5%, Facebook Inc 19.7%, Verizon Communications Inc 4.7%, Activision Blizzard Inc 4.6%, Walt Disney Co 4.6%, Comcast Corp 4.6%, Electronic Arts 4.6%, Charter Communications Inc 4.4%, AT&T Inc 4.3% e Twenty-First Century Fox Inc 4.3%. Secondo la nomenclatura originali GICS (non più valide dal 28 settebre), ossia precedente le modifiche, il settore IT con le sue ex componenti conquisterebbe il 51.9% di questo portafoglio, quello Consumer Discretionary il 35.5% e Telecommunication Services si attesterebbe solo al 12.6%. Si tratta di risultati perfettamente in linea con le previsioni S&P Dow Jones e MSCI per il nuovo settore del Communication Services. Il dettaglio dell’ Industry Group Breakdown, mostra Media al 27%, Internet Software & Services 46%, Diversified Telecom. Services 11%, Software 11% e Internet & Direct Marketing Retail al 5%. L’ETF opta per la replica fisica, richiede un TER annuo pari a 15 punti base e non prevede la distribuzione dei dividendi.


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