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Sara Vetteruti

La Commissione salva McDonald, non è aiuto di Stato


Il 19 settembre la Commissione Europea ha emesso una nuova decisione nell’ambito degli aiuti di Stato: McDonald è salva. La Commissione ha ritenuto che il sistema che per anni ha permesso alla società stanziata in Lussemburgo di non pagare imposte sulle royalties, sebbene assolutamente iniquo, non costituisce aiuto di Stato.

L’indagine risale al 3 ottobre 2015, quando la Commissione avviò un’indagine formale nei confronti di McDonald, ritenendo che vi fossero avvisaglie di aiuto di Stato fiscale a favore della McDonald’s Europa Franchising; il cui assetto societario prevedeva sostanzialmente che la sede principale fosse stanziata in Lussemburgo, mentre le royalties fossero integralmente trasferite negli States. La società tuttavia, a decorrere dal marzo 2009, non aveva versato alcuna imposta sulle royalties in Lussemburgo, in quanto ai fini della definizione di “soggetto imponibile” lussemburghese non risultava assoggettabile a tassazione in Lussemburgo, ma piuttosto negli Stati Uniti. Il fatto curioso è che nemmeno ai sensi del diritto statunitense la McDonald’s Europa Franchising risultava imponibile negli States, poiché non presentava le caratteristiche proprie di una stabile organizzazione.

La combinazione di queste previsioni legislative ha generato un risultato sorprendente: McDonald’s Europa Franchising non era tenuta al versamento delle imposte né in Lussemburgo, né negli Stati Uniti, rappresentando un lampante caso di quella che viene definita double non taxation.

Parrebbe di tutta evidenza che una simile situazione non possa essere tollerabile, e che le imposte dovrebbero essere versate nell’uno o nell’altro Stato, ma la Commissione non ha rintracciato alcuna violazione del trattato sulla doppia imposizione Lussemburgo - USA, né tantomeno alcuna violazione delle norma UE sugli aiuti di Stato. Il caso di doppia non imposizione è stato in conclusione ricondotto ad una mera discrepanza tra la legislazione fiscale statunitense e quella lussemburghese, una discrepanza che ha permesso a McDonald di non essere tenuto al versamento delle imposte per oltre 1 miliardo di Euro.

Certo, le autorità lussemburghesi hanno preso provvedimenti per affrontare la questione sollevata da questo caso ed evitare situazioni simili in futuro, ma nel frattempo sarebbe interessante capire come ciò sia stato possibile, se sia stato un caso isolato, o se invece vi siano stati altri casi di favoreggiamento fiscale dato da una discrepanza legislativa, che tuttavia non hanno ricevuto lo stesso trattamento di riguardo da parte della Commissione Europea.

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