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Enrico Cesani

Pace fiscale: tetto fissato a centomila euro annui


Si smussano gli ultimi dettagli in vista dell’approvazione del decreto sul condono fiscale. Nella giornata di martedì il Presidente Mattarella ha firmato il provvedimento, rivisto nelle parti che avevano suscitato maggiore polemica, soprattutto fra i pentastellati. Il vice premier Luigi Di Maio ha accusato senza mezzi termini l’intervento di una longa manus salviniana, autrice di alcune modificazioni sul testo del decreto. Inizialmente le norme stabilivano la possibilità di pagare un’aliquota scontata del 20%, entro i 100 mila euro annui, per tributo e anno di imposta, elevando così considerevolmente le cifre pro capite del condono. Nella versione approvata sabato in Consiglio dei Ministri il limite viene invece stabilito in 100 mila euro di imponibile annuo complessivo. Viene abolita anche l’opportunità di non essere sanzionati penalmente per aver presentato una dichiarazione falsa così come l’utilizzo fraudolento di un’integrazione della stessa. E’ depennata anche la beffa degli onesti, norma che prorogava di tre anni i tempi di controllo per coloro i quali non avevano aderito alle agevolazioni contenute nel provvedimento. Alcune novità sono previste in fase parlamentare con uno sconto dedicato a chi, pur dichiarando le imposte, non è riuscito ad onorare gli importi per difficoltà economiche. Aumentano invece le pene per gli evasori con la possibilità della detenzione carceraria ( ora prevista solo per gli importi di almeno 30 mila euro ) fortemente voluta dal M5S in campagna elettorale. Superate le incertezze iniziali sembra quindi che Salvini e Di Maio abbiano trovato un accordo e dopo l’approvazione di Mattarella il decreto si prepara all’esame del Parlamento.

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