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Emanuele L. Basso Ricci

Invesco rilancia su Borsa Italiana: suo il primo ETF in Europa sui titoli privilegiati U.S. a tasso


Strumento tipicamente made in USA, le preferred shares sono ormai diffuse anche in qualità di sottostante ETF grazie all'apprezzamento che il pubblico dimostra per alcune peculiari caratteristiche che questi titoli ibridi (tra azioni e obbligazioni) possono assumere, una vasta gamma di attributi specifici in grado di conferire all'investimento un interessante grado di diversificazione valorizzando di volta in volta alcune caratteristiche. In generale, dal punto di vista dell'investitore, le loro peculiarità sono riconducibili a dividendi superiori alla norma con garanzia/precedenza di pagamento e a una minore dipendenza dal rischio tasso (volatilità) rispetto alle comuni obbligazioni. L'investitore può acquistare titoli investment grade ad alto rendimento (non molto inferiore a bond high yield US ma superiore ai fixed rate ad alto rating ), senza per questo abbassare il merito creditizio del proprio portafoglio. Dal punto di vista dell'emittente, invece, essi costituiscono un'alternativa ai canali finanziamento tradizionale, ma, a differenza di questi, permettono di evitare l'effetto di diluizione del capitale come anche l' aumento del grado di indebitamento. Per questa ragione sono particolarmente apprezzati dalle istituzioni finanziarie, oggi alla continua ricerca di finanziamenti per aumentare le proprie riserve di capitale TIER 1 ( oltre il 77% dei titoli oggi nel portafoglio del nuovo ETF firmato Invesco è infatti costituito da investimenti in questo settore). Il capitale TIER 1 e la TIER 1 ratio sono tra i più diffusi indicatori per definire il grado di solidità finanziaria di un istituto finanziario. Nel caso del nuovo Invesco Variable Rate Preferred Shares UCITS ETF (IE00BG21M733), ora disponibile anche sul circuito ETFplus, l'investimento, differentemente da quanto proposto finora dalla concorrenza sul mercato europeo, intende privilegiare strumenti a tasso variabile (tra obbligazioni e ibridi appunto) e con rating non inferiore a B3 emessi da aziende statunitensi. L'indice verifica la liquidità dei titoli prescelti e adotta specifiche regole per evitare un'eccessiva concentrazione su determinate componenti. L'ETF, valuta base USD, replica il proprio benchmark ( Wells Fargo Diversified Hybrid and Preferred Securities Floating and Variable Rate ) tramite l'acquisto diretto dei titoli che lo compongono (replica fisica) e propone la distribuzione dei dividendi con cadenza trimestrale. Lo strumento richiede una commissione annuale onnicomprensiva pari a 50 punti base.

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