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Emanuele L. Basso Ricci

Lyxor punta sui dividendi: si guarda ai REITs ma anche alle esposizioni multi settoriali tipiche del


Come tutti i principali issuers, anche Lyxor sceglie l'inverno per allargare la gamma prodotti su uno dei mercati più attivi per volume di scambi, in questo caso, prestando particolare attenzione al profilo commissionale volutamente contenuto come anche alla folta platea di investitori che cercano di incassare flussi di cassa periodici. Lyxor FTSE EPRA/Nareit Dev EU UCITS ETF (LU1812091194), valuta base EUR, costituisce un'alternativa d'investimento per chi intende puntare sui titoli quotati appartenenti al settore real estate emessi da società aventi sede nelle economie avanzate europee e facenti parte dell'indice FTSE EPRA/ Nareit Developed Europe TRN ( valuta base EUR). Le società REITs (Real Estate Investment Trusts) sono società che dipendono appunto, per almeno il 75% dei propri proventi lordi, dal settore immobiliare intendendo come tale la proprietà come anche (e oggi soprattutto) l'attività di compravendita o sfruttamento di immobili. Con il Lyxor FTSE EPRA/Nareit USA UCITS ETF (LU1832418856), valuta base USD, l'asset manager controllato da Societe Generale fornisce agli investitori anche la possibilità di esporsi al mercato immobiliare statunitense, questi ricompresi nell'indice FTSE EPRA/Nareit USA nella sua versione TRN. Entrambi gli strumenti sopra riportati offrono la distribuzione dei dividendi fissata su base semestrale. Entrambi questi due ETF arrivano su Borsa Italiana con una commissione annua onnicomprensiva pari allo 0.4% ed offendo all'investitore la distribuzione di eventuali dividendi con frequenza semestrale. Volendo evitare un'esposizione primariamente rivolta al mercato immobiliare, l'offerta Lyxor propone anche due alternative in grado di diversificare il rischio su più settori . Il Lyxor PRIVEX UCITS ETF (LU1812091947), valuta base USD, punta infatti sulle opportunità offerte dalle società /fondi più rappresentative del settore del private equity su scala mondiale investendo quindi nelle azioni di società la cui attività preponderante è costituita da operatività quali private equity, leverage buy-out, venture capital e growth capital (operatività per lo più rivolta verso società non quotate). Le componenti dell'indice in-house scelto da Lyxor per questo nuovo strumento, ossia il PRIVEX Equity TR, sono 25 ciascuna delle quali, oltre al requisito della rappresentatività, viene valutata anche in base al rispetto specifici requisiti di liquidità. L'indice punta sulla diversificazione sia in termini di aree geografiche che a livello settoriale.

Le top 5 components attualmente mostrate sono le seguenti: Canada ( 15,56% BROOKFIELD ASSET MANAGE-CL A) Giappone (13,82% ORIX CORP) Svezia (13,53%INVESTOR AB-B SHS) Svizzera (9,58%PARTNERS GROUP HOLDING AG ) e UK (7,67% 3I GROUP PLC). Le principali esposizioni geografiche (oltre il 10% ciasuna) si osservano oggi verso Belgio, Canada, Giappone e Germania. Anche in questo caso l'ETF propone il pagamento di dividendi su base semestrale. Le commissioni annue si attestano allo 0.7%.

Come nel caso dei prodotti precedenti, anche con il nuovo Lyxor STX Europe Select Div 30 UCITS ETF (LU1812092168), valuta base EUR, l'investitore può ottenere di incassare flussi periodici in ingresso, in questo caso però massimizzati grazie alla selezione operata dall'indice STOXX Europe Select Dividend 30 NTR sull'universo investibile dello STOXX Europe 600 (indice parent). Il benchmark, a differenza dei precedenti, non è un semplice capital market weighted con cap ma piuttosto uno smart beta basato sul factor dividend e la sua evoluzione ossia uno strumento che sceglie piuttosto le sue componenti in base al tasso di dividendo netto annuale pagato dai titoli individuando per ciascun paese (si mantiene la diversificazione geografica a livello europeo) quelli più “generosi” ma senza per questo esporsi a società che non sembrano in grado di mantenere questi flussi stabili nel tempo. La selezione, infatti, prevede ulteriori scremature del paniere in base al trend evidenziato dai suddetti pagamenti negli ultimi cinque anni come pure in base al rapporto dividendo utili (necessariamente inferiore al 60%), quest'ultimo utile indicatore in grado di mostrare se la politica di distribuzione adottata dalla società è eccessiva e può dunque essere considerata limitante per il suo futuro sviluppo se non addirittura volutamente viziata. La ponderazione dei titoli all'interno del portafoglio mostra inoltre un cap al 15% per emittente al fine di limitare la concentrazione sulle società più investite tra le 30 attualmente selezionate. Un'esposizione volutamente omogenea su tutti i settori garantisce all'indice di evitare l'eccessiva concentrazione dell'investimento anche su questo livello. Come anticipato, anche questo ETF propone la distribuzione dei dividendi e la stessa frequenza di distribuzione semestrale mostrata da quelli sopra descritti. IL TER annuo richiesto è pari allo 0.3%.


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