Bond e banche italiane, i 47 miliardi di euro mancanti
Banche italiane e mercato dei capitali, è stato l’argomento che ha tenuto banco durante il XXV Congresso Assiom Forex , sul quale il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco ha parlato a lungo durante il suo intervento e come la prospettiva di medio termine legata al funding del sistema del credito abbia una dimensione di rilievo e preminenza nel prossimo futuro. Il punto, secondo il Governatore, è l’ammontare complessivo negativo di obbligazioni nette emesse sui mercati internazionali per un valore di 47 miliardi di euro e un’incidenza sul totale della raccolta scesa dall’11,5% al 9,5%. Vero è, che questo aspetto è stato risolto con il ricorso al finanziamento a tassi agevolati da parte della Bce per sostenere l’erogazione del credito a famiglie e imprese, ma è anche altrettanto vero che considerando i 240 miliardi che l’Eurosistema ha dato alle banche italiane, prossimamente si avvicina la data di scadenza per la restituzione, cioè giugno 2020, con una prima tranche di un valore di 105 miliardi di euro, secondo le stime degli analisti di Deutsche Bank. Però come prevedono i vincoli regolamentari sulla struttura del funding, in particolare il Nsfr (net stable funding ratio), le banche dovranno approvvigionarsi di fondi a medio lungo termine già con un anno di anticipo, quindi non oltre giugno prossimo e senza un supporto della Bce si potrebbero verificare dei problemi. Infatti, sostiene Visco, le difficoltà di accedere ai mercati internazionali sono tornate di recente ad accentuarsi con il riemergere di tensioni nel mercato dei titoli di Stato e sono ben presenti nei portafogli delle banche italiane, soprattutto le meno significative - 330 miliardi alla fine dello scorso novembre, cifra inferiore al picco di 400 miliardi raggiunto all’inizio del 2015, esponendo gli intermediari a rischi associati a ulteriori cali dei prezzi.