Impianti a potenziale impatto sull’ambiente e probatio diabolica
Richiedere a chi agisca avverso provvedimenti di approvazione di progetti di opere e/o impianti con potenziale impatto sul territorio la concreta dannosità dell’impianto si tradurrebbe in una probatio diabolica, del tutto inammissibile. È quanto ha ritenuto il Consiglio di Stato in una recente sentenza dell’aprile 2019, con la quale ha evidenziato come ai fini della legittimazione ad agire, non è richiesta la puntuale dimostrazione della effettiva e concreta dannosità dell’impianto (non ancora realizzato) , essendo piuttosto sufficiente una progettazione plausibile dei potenziali effetti negativi. Ritiene infatti il Consiglio di Stato che rendere la prova così rigida e difficoltosa, vanificherebbe di fatto la tutela giurisdizionale, risultando altresì una violazione dei principi costituzionali sanciti dagli artt. 24 e 113 della Costituzione.
Consiglio di Stato, sentenza n. 2176/2019.
Post correlati
Mostra tuttiNuova strategia della Commissione Europea sul cammino della finanza sostenibile. La proposta è quella di una nuova normativa UE in tema...
L’IEA, agenzia OCSE per l’energia, ha pubblicato il rapporto “Rinnovabili 2020”, rapporto in questo particolare anno dedicato all’impatto...
Anche l’inquinamento luminoso è dannoso per l’ambiente. A ribadirlo è uno studio effettuato dal’Università di Exeter, il cui Team...