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Sara Vetteruti

Impianti a potenziale impatto sull’ambiente e probatio diabolica


Richiedere a chi agisca avverso provvedimenti di approvazione di progetti di opere e/o impianti con potenziale impatto sul territorio la concreta dannosità dell’impianto si tradurrebbe in una probatio diabolica, del tutto inammissibile. È quanto ha ritenuto il Consiglio di Stato in una recente sentenza dell’aprile 2019, con la quale ha evidenziato come ai fini della legittimazione ad agire, non è richiesta la puntuale dimostrazione della effettiva e concreta dannosità dell’impianto (non ancora realizzato) , essendo piuttosto sufficiente una progettazione plausibile dei potenziali effetti negativi. Ritiene infatti il Consiglio di Stato che rendere la prova così rigida e difficoltosa, vanificherebbe di fatto la tutela giurisdizionale, risultando altresì una violazione dei principi costituzionali sanciti dagli artt. 24 e 113 della Costituzione.

Consiglio di Stato, sentenza n. 2176/2019.


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