Huawei: pronta la causa al governo americano
Il colosso delle telecomunicazioni Huawei ha intentato una causa al governo americano presentando un ricorso in un tribunale texano. Nella giornata di martedì è stata depositata la documentazione presso la Corte Distrettuale Est del Texas per richiedere l’incostituzionalità del divieto, imposto da Trump come rappresaglia all’interno della delicata dinamica tra Usa e Cina, per le aziende americane di acquistare prodotti del colosso cinese, visto come possibile minaccia alla cybersicurezza del paese. L’azienda di Shenzen, attraverso i suoi legali, ha richiesto di dichiarare il National Defense Authorization Act (Ndaa) incostituzionale poiché impedisce alle agenzie di stato di poter fruire delle apparecchiature di rete Huawei impedendone la crescita globale. Il motivo alla base di questo divieto, come più volte riaffermato da Trump, è il sospetto legame a doppio filo tra l’azienda e il governo cinese che potrebbe, di fatto, utilizzare la tecnologia della società di telecomunicazione per impossessarsi dei dati di milioni di americani creando così una breccia nella sicurezza nazionale. Non solo questa la motivazione all base della decisione, sospetti americani riguarderebbero anche la possibile acquisizione dell’Iran della tecnologia americana grazie all’intervento di Huawei. La decisione è stata presa il 16 maggio dal Dipartimento Commercio americano che ha inserito il colosso di Ren Zhengfei in una black list (entity list) di aziende che non possono avere rapporti commerciali con le realtà a stelle e strisce. I legali di Huawei sostengono come la decisione ponga in dubbio la libera concorrenza e ora una prima udienza è stata fissata dal tribunale texano per il 19 settembre anche se per arrivare ad una sentenza ci vorranno mesi, in cui il colosso cinese perderà milioni di dollari.