Incancellabile vittoria: un dono per Brescia da Emilio Isgrò
Da lontano è il profilo di un angelo dalle braccia aperte, rosso fiammante su fondo nero. Avvicinandoci iniziamo a distinguere le cosiddette cancellature, marchio di fabbrica di uno degli artisti più originali del Novecento italiano. Che cosa c’è dietro l’Incancellabile Vittoria, la monumentale installazione che il maestro Emilio Isgrò ha appena donato alla città di Brescia? Prima di tutto, il desiderio di congiungere due luoghi e due momenti lontani nel tempo: la stazione, nodo nevralgico della città contemporanea, per la quale l’opera di Isgrò è stata concepita, e il Capitolium romano, dove tra poco meno di un mese tornerà a trionfante la statua della Vittoria Alata, simbolo di Brescia. Già, perché la sagoma rossa che l’artista siciliano ha delineato su 303 pannelli di fibrocemento fresati è la gemella del leggendario bronzo rinvenuto nel sottosuolo del Capitolium alla vigilia dei moti risorgimentali.
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