Apple fa il pieno di utili con il boom dei servizi, lancia buyback record da cento miliardi
Apple batte le previsioni di bilancio nell'ultimo trimestre, confermando un'abitudine degli ultimi 20 trimestri su ventuno.
Questa volta supera, soprattutto, i timori degli investitori di frenate nei conti a causa di difficoltà o saturazione del mercato nel suo prodotto di punta, l'iPhone, che tuttora genera gran parte delle vendite e della redditività.
Il colosso di Cupertino, per il suo secondo trimestre fiscale, ha riportato utili per azione di 2,73 dollari contro i 2,67 previsti alla vigilia e utili netti saliti del 25% a 13,82 miliardi da 11,03 l'anno scorso.
Le entrate sono lievitate del 16% a 61,1 miliardi da 52,9 miliardi, surclassando i 60,82 miliardi attesi.
La società guidata da Tim Cook è andata tanto bene da decidere di premiare gli azionisti annunciando un piano record di riacquisto di titoli propri da cento miliardi di dollari. Sostenute da questa prospettiva, oltre che dai risultati, le azioni della società già leader della market in Borsa hanno guadagnato il 5% nel dopo mercato.
Il piano è in aggiunta al precedente buyback da 210 miliardi che sarà completato nei tre mesi in corso.
Apple ha aggiunto un aumento del dividendo trimestrale a 73 centesimi per azione da 63 centesimi.
L'azienda, ancor più significativamente, ha messo a segno performance senza precedenti nel segmento dei servizi, sul quale sta scommettendo sempre di più: le entrate sono state record, lievitate del 31% a 9,19 miliardi nel trimestre, superando nettamente gli 8,39 miliardi previsti, grazie alla miscela di App Store, Apple Pay, Apple Music e iCloud.
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