I danni alla salute del lavoratore
In Italia non esiste una normativa specifica sui controlli su fumi e radiazioni sul luogo di lavoro. Tuttavia grava sul datore di lavoro l’ obbligo ex art. 2087 del Codice Civile di adottare tutte le misure di sicurezza idonee a tutelare la salute dei dipendenti. La Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito il diritto dei congiunti di un dipendente deceduto a causa di un cancro determinato dall'esposizione al fumo passivo e ad agenti cancerogeni sul luogo di lavoro (nella fattispecie un ospedale), ad essere risarciti di 200 mila euro. La Suprema Corte di Cassazione ritiene che doveva ritenersi pacifica la conoscenza dei rischi del fumo e dei raggi del contiguo locale adibito agli esami radiologici, richiamando l'articolo 2087 del Codice Civile che obbligava il datore di lavoro ad attuare tutte le misure di sicurezza idonee a tutelare la salute dei lavoratori, indipendentemente dall'esistenza di norme esplicite.
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