In prima linea contro la violenza sulle donne
Bandiere del Palazzo di via Tasso a mezz’asta lo scorso 25 novembre, per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un gesto simbolico di solidarietà e vicinanza a tutte le donne vittime di maltrattamenti, che si accompagna anche ad azioni concrete per il contrasto al fenomeno, sia da parte dell’ente Provincia sia da parte della Consigliera di parità della provincia di Bergamo. Quest’anno le azioni si concentrano in particolare sulla violenza nei luoghi di lavoro: un fenomeno più sottaciuto e difficile da intercettare rispetto alla violenza domestica, ma che richiede un’adeguata attenzione anche per sostenere la qualità dell’occupazione femminile.
Sono state diverse le iniziative sul territorio dedicate al 25 novembre che si sono svolte con il patrocinio e il contributo della Provincia.
“Abbiamo dato volentieri il nostro supporto a eventi culturali, come quello del concerto, che accanto alla sensibilizzazione prevedono un concreto aiuto a chi si occupa delle vittime di violenza – commenta la Consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità Romina Russo - . In coerenza con le competenze della Provincia ci siamo concentrati sulla violenza nei luoghi di lavoro, fenomeno complesso e per molti versi nascosto e che affronteremo puntando sulla formazione, a partire dalle scuole e dagli operatori dei Centri per l’impiego, per fornire adeguati strumenti di intervento e contribuire a una presa di coscienza collettiva”.
Alleanza tra i Centri per l’impiego e le Reti antiviolenza
In prima linea per questo obiettivo sono i Centri per l’impiego provinciali, che in questi mesi sono oggetto di potenziamento con finanziamento regionale sia per quanto riguarda le risorse umane che l’adeguamento delle sedi e della strumentazione: la Provincia ha deciso di utilizzare i fondi messi a disposizione dalla Regione per la formazione mettendo a punto un progetto formativo finalizzato alla presa in carico delle donne vittime di violenza e discriminazione sul lavoro, di sostegno all’occupazione femminile per il recupero della piena autonomia sotto il profilo economico e lavorativo e per la promozione della parità di genere nel mondo del lavoro.
L’intervento si svilupperà nel 2022 e vedrà come prima fase un percorso formativo che coinvolgerà 45 operatori dei CPI con il coinvolgimento delle 5 Reti antiviolenza del territorio provinciale, per un totale di 56 ore di formazione. Gli step successivi prevedono la redazione di un protocollo di intervento tra i CPI e le Reti antiviolenza, e un’analisi dei bisogni formativi delle donne in carico alle Reti antiviolenza in modo da mettere a punto proposte formative adeguate alle esigenze di aggiornamento e riqualificazione.
Spiega il Dirigente del Settore Sviluppo Silvano Gherardi: “Negli anni abbiamo consolidato un forte raccordo con le Reti dei Servizi sociali, del Terzo Settore, del privato sociale e dei servizi accreditati all’erogazione di servizi al lavoro ed alla formazione per sviluppare azioni coordinate a supporto dell’utenza fragile. Con questo progetto intendiamo allargare le nostre collaborazioni avviando un percorso di conoscenza delle Reti Antiviolenza, in modo da instaurare un percorso di aiuto reciproco e integrazione delle attività”.
“Riteniamo che i Centri per l'Impiego possano portare un significativo e doveroso contributo alle azioni di sostegno dedicate alle donne vittime di violenza, mettendosi a disposizione per accompagnarle su uno dei terreni più necessari e delicati in un percorso di affrancamento: quello legato alla ricerca di un nuovo lavoro – spiega la responsabile dei Centri per l’impiego Elisabetta Donati -. Siamo consapevoli che, per misurarsi con un tema così delicato come quello della violenza di genere, servano competenze specifiche e serva soprattutto imparare da chi da tempo si muove su questo terreno. Da qui nasce la nostra proposta e da qui prende corpo il nostro impegno per il futuro".
La Consigliera di parità entra nella rete dello Sportello di primo ascolto
E’ stata una giornata importante quella del 25 novembre per la Consigliera di parità della Provincia di Bergamo Roberta Ribon che ha sottoscritto il Protocollo di Intesa in materia di molestie e violenza di genere, che vede già collaborare a contrasto di questo fenomeno la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, il Comitato per le pari opportunità presso la Corte di Appello di Brescia, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bergamo e il Comitato per le pari opportunità dell'Ordine degli avvocati di Bergamo.
Lo sportello pubblico, che ha sede presso i locali dell'Ordine degli avvocati di Bergamo siti nel Palazzo della Procura in Piazza Dante n.2, svolge dal 2019 attività di primo ascolto e di orientamento legale in favore di tutte/i coloro che vivano direttamente o indirettamente esperienze di violenza di genere. L'apertura alla firma del protocollo alla Consigliera di parità, e il conseguente ampliamento dei relativi contenuti, consentirà - ricorrendone i presupposti - di orientare la presunta vittima di violenza, molestia, discriminazione sul luogo di lavoro anche verso questa figura di Pubblico Ufficiale, caratterizzata da prerogative di consulenza specifica, di intervento conciliativo oltre che giudiziale e stragiudiziale (sia in sede penale che civile).
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