Omero, Iliade - Alessandro Baricco
Dopo dieci anni la guerra di Troia sta per concludersi.
Molti crederanno inopportuno avvicinarsi ad un testo noto sin dalla prima adolescenza, di quando a scuola l’insegnante di lettere interrogava il malcapitato di turno. Ci sarà stato chi ha acquistato il libro per la firma, infine, altri potranno dire che Baricco abbia scelto il poema omerico per andare sul sicuro, per esser certo, cioè, di vendere il libro se non altro ai curiosi e ai cultori del genere.
Sicuramente nessuna delle tre categorie rimarrà delusa. I professori potrebbero trovare un valido alleato nelle loro lezioni di letteratura classica. Ad esempio, si potrebbe drammatizzare facilmente e con poche energie, del resto a questo ha puntato proprio l’autore, suddividendo il testo in ventuno voci, ventuno narratori. Gli ex studenti tireranno un sospiro di sollievo. Nessuna difficoltà con parafrasi o parole in disuso e finalmente tante cose del testo originale sono diventate più chiare. Infine, diceva giusto chi credeva che Baricco fosse andato sul sicuro. Al centro degli avvenimenti c’è un’unica grande protagonista: la guerra. Baricco stesso ci svela che è stata una scelta più che meditata, inizialmente sorta per assecondare il personale desiderio di inscenare l’Iliade. Ma, poi, a pensarci bene...non sono, forse, questi anni di guerra? Anni durante i quali l’umanità si è rigettata nel flusso sotterraneo di sangue pulsante, scatenato da lotte, piani strategici, decapitazioni, tutto ordito con cura, direi maniacale, dei capi? La guerra c’è, esiste, affascina l’uomo da quando ha aperto gli occhi e ha visto il sole la prima volta. La guerra che è come un vulcano che dorme, per anni, per decenni e che poi, d’improvviso, esplode furioso e distrugge tutto finché non è sazio e, allora, si placa.
Un ciclo continuo, una triste alternanza di vincitori e vinti, di guerra e di pace. Che non durerà per sempre. Allora - si chiede Baricco - l’umanità è condannata? Può la guerra attirare tanto l’uomo, anche se costui sa che ne rimarrà schiacciato?
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