Paese infinito
La narrazione si apre con la vicenda di Talia, una ragazza di quindici anni che fugge da un riformatorio gestito da suore nelle montagne colombiane. Talia è in casa di correzione per adolescenti a causa di un gesto criminoso che ha compiuto in età ancora adolescenziale e quindi non del tutto consapevole di ciò che è bene e ciò che è male.
Il romanzo è la storia di una famiglia colombiana nata dall’unione di Elena e Mauro, che assai giovani s’incontrano e s’innamorano all’inizio di questo Millennio.
In capitoli che si spostano tra il presente di Talia e numerosi flashback sul passato della giovane famiglia boliviana, si snoda la narrazione in cui non mancano le difficoltà, le sofferenze ma anche il coraggio di condurre una vita familiare in un luogo ostile e non permesso alla giovane famiglia. Elena è una madre affettuosa e presto dà alla luce il suo secondogenito, Nando, il maschio di famiglia, orgoglio del papà.
Patricia Engel con il suo Paese infinito cattura i lettori sia per le vicende dei protagonisti, sia per la profondità delle tematiche socio-politiche affrontate. Il finale “quasi lieto" non basta a mitigare gli importanti e drammatici temi dell’immigrazione, della separazione familiare, del ruolo subalterno di chi vive ai margini di una società di cui non fa parte e soprattutto di quanto le lotte politiche interne a una terra come la Colombia, così come tante altre nazioni, costringano le famiglie a lasciare i luoghi e gli affetti più cari.
Comments