Spazionauti: i confini del presente e le prospettive del futuro
Ospiti: Emanuela D’Abbraccio, Donatella Di Pietrantonio e Carlo Ratti con Neri Marcorè
Nell’edizione di quest’anno di Inedita Energia, il palco di piazza Castello è stato dedicato ad una riflessione sullo spazio, pretesto questo per dialogare insieme sulla necessità di ripensare i modelli economici, sociali e di consumo a partire dai luoghi fisici, virtuali e, perché no, anche quelli dell’immaginazione disegnati nella letteratura.
A seguito delle grandi emergenze globali, lo spazio in tutte le sue estensioni va pensato in una chiave sostenibile, mettendo l’equilibrio tra uomo e ambiente al centro, combinando visioni future e antiche, ma senza mai dimenticare affetti ed emozioni che ai luoghi ci legano. A dare forza a questa idea anche le conseguenze legate all’emergenza sanitaria, che hanno stravolto la quotidianità e con essa lo spazio fisico e virtuale che abitiamo, lasciando dei segni che devono essere presi in considerazione in questa analisi.
Sul palco, a dibattere con Neri Marcorè sui confini del presente e sulle prospettive del futuro, tre spazionauti: Carlo Ratti, architetto e visionario, Donatella Di Pietrantonio, scrittrice dalla penna essenziale capace di scegliere parole dense ed esatte per descrivere ogni cosa, ed Emanuela D’Abbraccio, restauratrice appassionata che dalle tracce del passato ricostruisce il presente.
Carlo Ratti insegna al MIT, avendo pubblicato più di 500 saggi.
Emanuela D’Abbraccio, restauratrice anche della Cappella Sistina e della Basilica di S. Benedetto a Norcia, dove ora ha aperto un negozio di antiquariato.
Donatella Di Pierantonio, scrittrice.
Di Pierantonio: L’appartenenza ad un luogo è stata fondamentare: il luogo ed il territorio sono sempre molto presenti nella mia narrativa, e, naturalmente, il luogo di nascita non è solo paesaggio, luogo fiscio, ma è un ambiente famigliare, sociale. Soprattutto per me che sono nata in una località remota dell’Abruzzo. Spazi concentrici in cui io, da bambina, ero “contenuta”. La cucina era la casa, la mamma la famiglia ed il borgo il vicinato, la collettività. Nel mio ultimo romanzo, “Borgo sud”, basta una telefonata per riportare il protagonista nei suoi luoghi, alle sue origini. Per poter restare nel proprio posto, è necessario tradirlo, perché solo in quel modo è possibile vederlo nelle sue ricchezze, per poi tornare con nuove idee per abitarlo.
Se si punta a voler realizzare qualcosa, rendendolo identitario e produttivo, c’è la possibilità di conservazione dei luoghi.
Ci sono molti tentativi condotti anche dai giovani di far diventare attrattivo un posto, ma occorre dargli gli strumenti, di investimento economico e di investimento della propria vita. Lo Stato deve averne consapeolezza e fare a propria volta investimenti, che potranno anche essere in perdita, all’inizio, ma nel lungo termine no.
Ratti: il tradimento del luogo è un po’ triste, meglio pensare ad una pluralità di amori, che derivano dalla ricerca.
I luoghi che si stanno svuotando hanno la possibilità di recuperare e ripopolarsi, anche se al di fuori dei “15 minuti”, che è un parametro su cui si sono concentrati studi per dimostrare la maggior frequentazioni delle persone. Ci sono, per esempio, posti che si sono ripopolati per il collocamento di importanti attività produttive, come è stato fatto dalla Dallara e da Brunello Cuccinelli.
D’Abbraccio: La Basilica di Norcia è sempre stato un punto di riferimento anche europeo, perché San Benedetto (ora et labora) è il protettore d’Europa. E’ sempre stato un punto di riferimento per ogni pezzo di vita degli abitanti, perché lì si celebravano battesimi, comunioni, matrimoni. I bambini si riparavano dal caldo nel porticato, ed era quindi anche un posto che rappresentava un rifugio. E’ stato ad oggi compiuto un enorme lavoro di recupero dei materiali per poterla ricostruire, come ricostruzione della propria identità.
La possibilità di curarsi è a 60 km. di distanza. Il diritto all’assistenza sanitaria rischia di perdersi.
Il gioco tra libertà è limiti caratterizza anche l’esistenza umana, così come l’attività dello scrittore, dell’artista, del progettista quando si trova di fronte ad una pagina bianca e non sa cosa fare, pur essendo libero di creare.
La divulgazione virtuale è utile nell’ottica strumentale di far conoscere qualcosa perché susciti la curiosità di vederla.
Ratti: Le città del futuro è quella che tutti devono costruire insieme. Se oggi si volesse cercare un’”anticipazione”, si dovrebbe porre attenzione a quello che accade oggi in alcune città, dalle sperimentazioni che vengono effettuate sia in Italia sia in tutto il mondo.
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