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WisdomTree: un ETF tematico multifactor sul settore dello stoccaggio dell'energia

I mercati azionari non hanno per ora reagito come sperato al nuovo ribasso dei tassi operato dalla Fed, un taglio, per la prima volta in 12 anni, effettuato al di fuori dall'abituale contesto di una riunione FOMC, questa invece prevista per la seconda metà del mese di marzo. Come spiegato dalla banca centrale statunitense, il robusto taglio di 0.50 trova la sua principale motivazione non nella debolezza dell'economia USA, che tuttavia alterna dati in calo sugli utili a nuovi record soprattutto occupazionali, ma a scopo difensivo visti gli effetti che l'epidemia di Corona virus dovrebbe generare non solo nel breve ma soprattutto nel medio termine sul commercio mondiale. I mercati azionari hanno solo momentaneamente risposto all'intervento dell'istituto guidato da Jerome Powell ma certo ne condividono le motivazioni d'urgenza, visto il nuovo sell off che ha riportato le quotazioni sui minimi di settimana scorsa. Quando le valutazioni azionarie crollano, l'attenzione dell'investitore si sposta su beni rifugio (l'oro è tornato sui massimi), valute comprese, ma, per chi ancora detiene importanti riserve di liquidità il panic selling rappresenta anche un'opportunità per entrare, con giudizio, sul mercato equity, scegliendo le aziende che pur forti di fondamentali sani e alto potenziale di crescita risultano oggi trascinate al ribasso insieme al mercato di riferimento. Queste sono destinate a veder risalire le quotazioni più velocemente di altre offrendo peraltro il supporto quality necessario. Se puntare su un indice borsistico che non opera alcuna distinzione tra le sue componenti se non per capitalizzazione di mercato significa quindi ripartire con alle spalle il fardello costituito da tutti quei titoli che godevano di valutazioni tanto elevate quanto immotivate, puntare su selezioni che godano del supporto implicito costituito da megatrend e magari di una strategia multifactor momentum quality adeguata può costituire una scelta più sensata. Il nuovo ETF WisdomTree Battery Solutions UCITS ETF ( IE00BKLF1R75 ), denominato in USD, appena lanciato su Borsa Italiana evidenzia un portafoglio equity fisico ottimizzato che replica passivamente l'indice proprietario WisdomTree Battery Solutions TRN, pensato per seguire la performance di società attive principalmente nello stoccaggio dell'energia, un settore che può certo trarre beneficio da molte delle trasformazioni riconducibile ai megatrend (ambiente e auto elettriche) oltre che dalle note potenzialità al rialzo del settore tecnologico. Le società, per essere incluse nell'indice, devono quindi essere attive in almeno uno dei seguenti settori:


- materie prime, con riferimento all'estrazione di minerali e sostanze utilizzate nel settore del Battery Energy Storage System o BESS (si fa quindi oggi riferimento principalmente a litio e nickel);


- manifattura, con riferimento alla produzione vendita e imballaggio di materiali o componenti utilizzati nel settore BESS;


- fattori abilitanti, ossia lo sviluppo di infrastrutture per il settore BESS come reti di produzione e trasmissione piuttosto che strutture per la ricarica;


- tecnologie emergenti, intendendo con queste tutte quelle innovazioni o evoluzioni tecnologiche atte a migliorare lo stoccaggio dell'energia (oggi il riferimento va a celle all'idrogeno, batterie al litio con aria e applicazioni per la ricarica senza fili.


La capitalizzazione minima delle società in portafoglio non deve essere inferiore a 250 milioni USD e il volume medio di scambi giornaliero (in tre mesi) non può essere inferiore a un milione USD. Le società così individuate sono poi classificate in base al loro livello di impegno nel settore BESS (intensity rating), per aumentare l'esposizione al settore oggetto d'investimento e successivamente anche in base al livello di rischio, questo individuato in base all'esposizione a fattori quality e momentum (composite risk score). L'applicazione di questa logica multi-factor porta quindi a identificare i titoli con i requisiti fondamentali migliori e quelli con la maggiore predisposizione a fare meglio del mercato in caso di uptrend. Ottenere valutazioni di composite score basse costerà alle società fondamentalmente meno solide il 25% del proprio intensity score, con quindi una valutazione complessiva risultante più bassa e potenzialmente insufficiente a garantirne la presenza in portafoglio. Le società che, aggregati i due punteggi, non rientreranno tra le migliori (il migliore compromesso tra i due criteri selettivi) saranno infatti escluse dalla selezione. L'ETF sbarca su Borsa Italiana nella sua versione a capitalizzazione dei proventi ed è disponibile in funzione di un TER stimato pari a 40 punti base.

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